Da padre in figlio, da senior a junior, i passaggi generazionali nell’impresa nascondono spesso nodi e conflittualità di carattere tecnico (giuridico, fiscale), aziendale (di organizzazione, conoscenza ed esperienza) ed emotivo, che vanno gestiti con la dovuta attenzione.
Per prevenire e sciogliere eventuali nodi, la mediazione, strumento di risoluzione alternativa della controversia, rappresenta la soluzione ideale per aiutare le parti a raggiungere un accordo grazie all’intervento di un mediatore esperto. Statisticamente, dopo il primo incontro informativo, in Camera Arbitrale di Milano, società della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, l’accordo è raggiunto nel 61% dei casi, in media in un tempo di 100 giorni.
Secondo i dati dell’Osservatorio AUB, che monitora tutte le aziende familiari italiane che hanno superato la soglia di fatturato di 20 milioni di euro, nei prossimi anni il passaggio generazionale interesserà diverse aziende, visto che il 65,6% delle imprese con un fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di euro è di tipo familiare e il 29% delle imprese familiari italiane è gestito da un imprenditore di età superiore ai 70 anni, dunque sarà costretta ad affrontare il ricambio generazionale nei prossimi anni. (fonte: XII edizione dell’Osservatorio AUB, gennaio 2021). Il problema è che non tutte le imprese interessate al passaggio generazionale riusciranno a sopravvivere.
Quali i nodi nel passaggio generazionale? La maggior parte dei casi riguarda gli aspetti legati alla successione e alla divisione dei beni; le difficoltà sono legate alla gestione e ripartizione del denaro, dei beni materiali e del patrimonio di famiglia. Ma è soprattutto in fase preventiva che un mediatore può intervenire in modo efficace considerando anche le complesse dinamiche relazionali.
Stefano Azzali, direttore generale della Camera Arbitrale di Milano, sottolinea: "Il passaggio generazionale di un’azienda è un processo delicato che va pianificato con attenzione, perché coinvolge elementi non solo di natura patrimoniale, ma soprattutto culturale e relazionale. Sta quindi al mediatore, un esperto formato ad hoc, attivare una serie di competenze per proporre un approccio integrativo per far emergere la complessità di una famiglia in tutte le sue sfaccettature. La Camera Arbitrale di Milano da 30 anni è al fianco delle imprese e dei cittadini, per aiutarli a trovare la soluzione più idonea, veloce, nell’interesse delle parti e soprattutto con l’obiettivo di creare fiducia nelle transazioni commerciali".
In particolare, nel 2020 sono state depositate 926 domande di mediazione in calo del 6% rispetto all’anno precedente (anche dovuto alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitarie e alla limitata attività degli studi legali). Nonostante il rallentamento delle attività economiche e giudiziarie, il Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano ha continuato a operare senza soluzione di continuità: su 1291 incontri di mediazione, il 90% è avvenuto on-line, con le modalità più innovative per gestire i conflitti. La diffusione della pandemia è stata un'importante concausa nel determinare l'incremento di alcune tipologie di liti, come quelle in materia di locazione, per l'esigenza di rinegoziare i canoni o come quelle in materia di successione, legate, purtroppo, anche all'incremento dei decessi.
(fonte: comunicato della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi)