martedì 5 maggio 2020

5 maggio, si celebra la festa degli antiinteristi

La Gazzetta il giorno dopo; sotto alcune pagine interne
Il 5 maggio è una data importante per tutti coloro che non portino l'Inter nel cuore. Quell'incredibile 4-2 patito dai nerazzurri all'Olimpico contro la Lazio porta ogni anno, a partire dal 2002, il sorriso sui volti prima di tutto dei tifosi della Juventus, ma anche su quelli del Milan e di quelli che la piagnisteria e sbruffonaggine interista non hanno mai ben sopportato.
Sono gli appassionati di calcio cui non va giù che 'è sempre colpa di qualcun altro', di un 'complotto' o di una trama orditi da non si sa bene chi o che cosa, che sono stufi delle continue lamentazioni di un club che, invece, spesso e volentieri, ha sfruttato una 'fortuna' capitata un po' per caso  e un po' meno per sventolare titoli a detta di molti immeritati, dallo scudetto vinto nel 1910 sui 'ragazzi' (bambini di 11 anni!) della Pro Vercelli alla mancata retrocessione in Serie B nel 1922 grazie al ripescaggio avvenuto per il lodo Colombo, dalla 'partita della lattina' persa 7-1 con il Borussia e mai omologata, alla storica 'magra' di uno scudetto vinto in vent'anni, passando per altre vicende squallide come la rissa di Valencia, il motorino lanciato dai 'popolari' e gli ultras saliti con le mazze sul pullman della squadra in piazzale Lotto. Per giungere al capolavoro finale, il mirabile 'ciclo di Guido Rossi', guarda caso ex dirigente proprio dell'Inter, assurto ai vertici della Lega Calcio in qualità di commissario, che fece in modo di sgomberare ogni ostacolo sulla strada del famoso 'scudetto di cartone', prologo alla striscia che portò alla vittoria dell'ex Intercontinentale contro i... campioni del Congo.
Insomma, le cadute dell'Inter, viste da chi non la ama, fanno tanto più ridere perché essa rappresenta un club elitario, tifato da una borghesia media o medio alta, tanto da appellare i propri tifosi 'bauscia', in milanese la bavetta che traborda ai lati delle labbra di coloro che la bocca se la fanno sempre piena, di ricco cibo, balle e baggianate, preda di un continuo vittimismo fuori luogo e amanti della polemica fine a se stessa, pronti a giustificare l'ingiustificabile se diretto contro la propria squadra, cui tutto può essere abbuonato, in virtù di un non meglio chiarito 'debito storico' che il mondo del calcio, ma forse dello sport, ma forse del mondo intero, avrebbe nei loro confronti.
E allora... BUON 5 MAGGIO A TUTTI!!!