lunedì 11 maggio 2020

Silvia Romano, la pagliacciata di Ciampino

Silvia Romano scende dall'aereo (Il Giornale)
Forse Giuseppe Conte e Luigi Di Maio pensavano di fare una figura brillante andando a fare passerella in occasione dell'arrivo di Silvia Romano, ora Aisha, cooperante rapita dal gruppo terrorista islamico di Al Shaabab.
Il boomerang che si è invece ritorto loro contro testimonia una volta di più l'ignoranza di un Governo incapace di leggere qualsiasi tipo di situazione, anche la più semplice.
La Romano non era stata rilasciata da poche ore, e quindi c'era tutto il tempo di venire a conoscenza del 'piccolo dettaglio' di come sarebbe comparsa davanti alle telecamere, scendendo dalla famigerata scaletta di Ciampino vestita di un ampio telo verde. Nessuno le ha impedito di indossare quella che qualche telegiornale (tipo quello della superdemocratica La7) ha definito "abito tradizionale somalo".
Aisha ha sceso le scalette ripresa dai telegiornali di tutto il mondo con la veste che rappresenta l'estremismo islamico, con tanto di pettorina con la mezzaluna turca, estremo sberleffo nei confronti dell'intelligence italiana, saltata a piè pari da quella Turchia che dell'Italia non è certamente amica, come ha spiegato bene Gian Micalessin in una intervista televisiva.
Così, mentre i social arabi festeggiavano la conversione della ragazza rapita all'Islam, sulla testa di Conte e Di Maio cominciavano ad aleggiare i quattro milioni versati nelle casse di una fra le più crudeli sette terroristiche del mondo, che presto verranno usati per fare esplodere quei bambini che la giovane Aisha era andata in Africa a salvare. Una setta di cui la Romano, in pratica, è ormai diventata una sorta di emissario, ambasciatrice in Italia, testimone di quanto non sia poi così stato male trascorrere un anno e mezzo nelle mani di Al Shaabab, che sentitamente ringrazia Conte, Di Maio e i loro accoliti.

Parte dell'articolo scritto da Fausto Biloslavo per "Il Giornale" di oggi
L'apertura di oggi de "La Verità"