sabato 30 maggio 2020

Italia divisa fra Nord e Sud? Forse, ma gli italiani sono altro

La carta geografica dell'Italia. Sotto, le differenze nel tempo
A volte rimango stupito di come anche valenti giornalisti cerchino di modificare il senso della notizia per giustificare posizioni pseudo intellettuali i cui fini mi sono, forse fortunatamente, oscuri.
Prendiamo l'apertura di "Libero" di oggi, vergata dall'ottimo Renato Farina, il quale punta il dito su una presunta frattura insanabile fra Italia del Nord e Italia del Sud, ormai, secondo lui, ai limiti quasi di una guerra civile.
Caro venerando e sicuramente più bravo collega, non mi trovi d'accordo. Le differenze fra le due entità ci sono, eccome, non si negano. Che, a volte, taluni, le esprimano con moti d'insofferenza reciproca, pure. Che ci siano personaggi, infine, che tendano a pigiare l'acceleratore, per motivi squisitamente politici, per amplificare queste distanze, lo ammetto.
Da qui però a una frattura reale ce ne passa. Anche perché, ed è questo, secondo me, l'errore del collega, in Italia vivono persone molto più intelligenti e mature di quanto si pensi.
Sono il primo a non amare lo Stato Italiano, in sintonia con il famoso detto di Klemens von Metternich, "L'Italia è una espressione geografica". Uno stato frutto di una espansione doppiogiochista savoiarda, mischiata a un tetro e decadente bizantinismo romano e levantino. Insomma, il peggio del peggio.
Però, poi, ci sono gli italiani. Che, per fortuna, a queste stupidate ci passano sopra, senza confini. L'intelligenza, in questo caso, viaggia proprio come ci ha insegnato il coronavirus, non si ferma alle frontiere, nazionali o regionali. Con magari diversa intensità di passioni, dal Friuli alla Liguria, dalla Toscana alle Marche, dal Molise alla Puglia fino alla Sicilia, ovunque l'italiano medio ama e abbraccia e comprende, grazie a quella sua naturale empatia con il mondo che gli ha permesso di emigrare ovunque e dovunque imporsi, grazie alle proprie capacità e saggezza, intellettuale o imprenditoriale.
Siamo così sicuri che la beceraggine vantata dall'articolo di "Libero" corrisponda alla realtà di studiosi e studenti, imprenditori e lavoratori, operai e commercianti di Milano e Messina, di Udine e Benevento, di Parma e Foggia? Io non credo. Anzi, ne sono certo. Che si voti Lega o si auspichi il ritorno dei Borboni. Gli italiani sono cosa ben diversa dall'Italia.