lunedì 24 aprile 2023

Non salutarsi e non dirsi addio, l'amore al tempo dei 'social' non è... social

Le 'coppie felici' possono nascere online?
Clicca e scivola a destra, clicca e scivola a destra, oggi funziona così nel meraviglioso mondo delle 'app' di 'incontri', dove per 'app' si intende quel curioso aggeggio divenuto sempre più indispensabile che, tramite il proprio telefonino cellulare, consente di entrare nel magico mondo del sito preferito.
L'app è una promessa, di più, una garanzia, un marchio di fabbrica per indicare che il luogo (virtuale) che stai per visitare è condiviso, compartecipato, 'appartecipato' da tanti altri come te, tante persone 'a caccia', tante anime perse sulle rive dell'Acheronte, in attesa che il Caronte di turno le trasporti dall'altra parte del fiume, quello dove la 'singletudine', come per magia, si trasformi in condivisione.
Meraviglie del 'metaverso', ed ecco anche spiegato il senso della parolina 'app' e del suo uso.
Unico peccato, vera turba della vicenda, l'aspetto ancora non tridimensionale della storia. Il volto della persona prescelta viene guardato, osservato, soppesato e quindi definito, ma non più di un abito in vendita, sempre rigorosamente online.
Perfino i vestiti hanno un 'diritto di resa', ma come fai a spiegarlo a qualcuno in carne, ossa e cartilagine? Come in un Postal Market d'altri tempi individui il manichino che meglio si adatti alle tue fantasie di accoppiamento, quelle lecite e quelle mai confessate. Poi, però, inevitabile, arriva l'incontro, che sposta tutto dal bidimensionale al tridimensionale, una tavola cartesiana che non ammette finzioni.
Ed ecco, che la magia, quasi sempre, lascia il posto all'amara realtà. Le schermaglie, dopo i primi inevitabili (e a volte pesanti) convenevoli, girano sull'ovvio, a cominciare dalle prime esperienze di vita per arrivare alle passioni estive e musicali fino, orrore, al segno zodiacale. Se già alla prima serata state confessando il vostro essere Leone con ascendente Capricorno trigono in Acquario lasciate perdere, meglio rimanere persi davanti a una serie televisiva per sei puntate filate.
Non va meglio a quelli che, invece, sembrano prendersi, mano nella mano, sguardo immerso nell'occhio altrui (ma poi sarà vero?), con mirabili racconti che affascinano l'uditorio per poi spegnersi negli inevitabili e successivi messaggi di Whatsapp. Lo slancio iniziale si perde quasi subito, quasi come un tuffo nell'oceano, in cui, dopo pochi metri, la forza dell'acqua dissolve ogni tentativo di penetrazione (cosa avete capito?) nell'accovacciato e imperscrutabile mondo altrui.
Nel mondo 'social' tutto nasce e muore come nelle cellule primigenie, accoppiamenti sparsi e lasciati decadere nel giro d'istanti, senza spiegazioni, senza commenti, clicca e scivola a destra, ops, in realtà mi sono sbagliato, volevo scivolare a sinistra. E' questo il nuovo confine che separa una gioia finta dalla continua presenza di una solitudine vera.