Margareth Madè e l'olio (foto Bordignon) |
Nata a Paternò da padre italiano e madre egiziana, è cresciuta fra Adrano e Pachino ma, soprattutto, è cresciuta a contatto con quella natura che è anche 'madre' dell'ulivo.
Coerente con la sua bellezza quasi algida, pur in un contesto fisiognomico mediterraneo, la Madè non si è lasciata andare nel consueto sciorinare dei lavori presenti, passati o futuri cui prenderà parte, ma ha preferito parlare senza riserve del tema trattato nella tre giorni andata in scena al Palazzo delle Stelline: l'olio, che produce nella sua terra natale e per la cui produzione è stata premiata con l'Award Oro - Gold nella categoria "Gourmet con confezione - Le forme dell'olio".
"Questo legame forte con la mia terra e con le tradizioni mi ha portato a sviluppare questo progetto, Gioi di Sicilia, dedicato interamente all'olio extravergine di oliva", ha detto, sottolineando l'importanza di quella tradizione così difficile da mantenere nel globalizzato mondo d'oggi.
E se gli si fa notare che il cinema, tutto sommato, è il racconto di una storia lontana dalla realtà della terra, replica: "Il cinema racconta la vita e le storie, e in questo caso, nel mio passato, nella mia vita, ho cercato di concretizzare i miei ricordi e le mie tradizioni attraverso l'olio etra vergine di oliva. Da piccolina facevo merenda con il 'pane cunsato', con pane e olio, e grazie a questo forte legame ho sviluppato un olio evo dal mio uliveto che si affaccia su Noto".
La pianta dell'ulivo, per lei, è qualcosa di caro e che è entrato nella sua vita: "Il mio uliveto nasce con me e mio marito, con la nascita di una nuova famiglia. Non è quello originario dell'infanzia e per questo motivo abbiamo realizzato quest'olio extra vergine. Prima lo utilizzavamo solo per noi e per le nostre bambine poi, con un atto d'amore, abbiamo voluto condividere questo prodotto così importante".
Quindi entra nel dettaglio dell'olio prodotto nel suo uliveto: "Il nostro olio Gioi è un prodotto sicuramente di nicchia, un progetto interamente dedicato all'olio extra vergine di oliva che nasce dalla cultivar Moresca, tipica della zona, insieme alla Verdese o Siracusana o Zaituna, tipica anch'essa della provincia di Siracusa. Il progetto prevede anche uno sviluppo di un distillato e di cinque prodotti di cosmesi a base di olio evo Gioi".
Infine il perché del nome: "Il nome Gioi viene dalla via, dalla contrada Gioi. E' un un omaggio alla contrada originale". Benedette tradizioni...
Qui sotto ancora Margareth Madè, anche con una collaboratrice,
a Olio Officina Festival 2023 (foto Bordignon):