martedì 31 dicembre 2024

Capodanno 2025, le prime a festeggiare le Isole Chatham

L'Australia di notte (foto Julia Sakelli per Pexels)
Dopo che per prima la Nuova Zelanda ha accolto il 2025 nel mondo, la seconda nazione a festeggiare è stata l'Australia, con Sydney autoproclamatasi "capitale mondiale del Capodanno", lanciando nel cielo nove tonnellate di fuochi d'artificio dalla sua famosa Opera House e dall'Harbour Bridge a mezzanotte.
Mentre i festeggiamenti procedevano lungo il pittoresco porto di Sydney, alcuni presenti si sono detti sollevati nel vedere gli ultimi 12 mesi alle spalle. "Sarebbe bello per il mondo se tutto si sistemasse", ha detto all'Afp l'assicuratore Stuart Edwards, 32 anni, prima dei fuochi d'artificio.
In realtà le prime a festeggiare sono state le Isole Chatham, appartenenti politicamente alla Nuova Zelanda. Ad Auckland fuochi d'artificio sono stati sparati dalla Sky Tower. (fonte: ANSA-AFP)

Puerto Rico, l'80% dell'isola in black-out a Capodanno

Puerto Rico (foto Reynaldo per Pexels)
L'isola caraibica di Puerto Rico è stata colpita dall'ennesimo black-out, ma stavolta quasi l'80% dell'isola è rimasto al buio, un problema che ha colpito 1,3 milioni di persone, il tutto alla vigilia di Capodanno.
Secondo l'azienda energetica locale Luma (il cui sito internet è pure bloccato dalla scritta "Forbidden"), il black-out è stato creato da un problema infrastrutturale in una centrale sulla costa meridionale dell'isola.
Si tratterebbe di un cavo sotterraneo e potrebbero volerci dalle 24 alle 48 ore per riparare il guasto, ha avvertito l'azienda. (fonte ANSA)

sabato 21 dicembre 2024

Salvini assolto, il mondo gira dalla parte giusta

Assolto perché il fatto non sussiste. Matteo Salvini non è finito in catene come una Ilaria Salis qualsiasi.
Dal Tribunale di Palermo arriva una sentenza chiara e senza remore: bloccare i traghettamenti delle navi delle ONG è lecito, anzi, è doveroso. Non si tratta, come nascosto nel delirante cervello di qualche pm cresciuto nella bambagia dell'estrema Sinistra di 'sequestro di persona' relativo alla vicenda della nave della ONG spagnola Open Arms.
Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, nell'agosto 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito 'illegittimamente' all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 cosiddetti 'migranti' soccorsi in mare.
"Difendere la Patria non è reato", ha detto Salvini alla fine, in maniera un po' demagogica, ma con la ragione assolutamente dalla sua parte.
Una volta di più, mentre un arabo compie l'ennesima strage terroristica di matrice islamica, deve essere necessario capire e comprendere come fermare l'invasione di arabi e altre popolazioni incapaci di integrarsi deve essere un obbligo morale.
Alla faccia di qualsiasi riprovazione 'buonista', dietro cui si nasconde la ricerca di nuovo materiale umano da cui attingere voti, dopo l'ormai conclamato fallimento dei partiti di Sinistra.

giovedì 19 dicembre 2024

L'annuario dell'hockey 2023-24, ecco la strenna di Natale per gli amanti del puck

La copertina del libro, foto di Max Pattis
Oltre 300 pagine, centinaia di foto, oltre mille tabellini, grafiche di risultati e classifiche, tanti contenuti legati all'hockey italiano, austriaco, svizzero, europeo e mondiale. E' il succo del contenuto di "L'Hockey su Ghiaccio - Tutta la Stagione 2023-24", libro-annuario, autentica strenna natalizia, scritto da Massimiliano Bordignon.

Si tratta di un 'mare magnum' di notizie, un'autentica Treccani della stagione hockeistica relativa alla stagione passata, una fonte cui abbeverarsi per poter comodamente ripercorrere un anno di hockey attraverso foto d'autore, alcune 'chicche', una incredibile messe di risultati raccolti e riscritti manualmente, con pazienza certosina e passione in abbondanza. Bordignon, giornalista professionista con un passato in Canada, a Toronto, come cronista delle partite dei Maple Leafs per il Corriere Canadese, una volta tornato in Italia è stato tra i fondatori della rivista "ICE - Hockey Magazine" e ha successivamente diretto la rivista "HockeyMag", prima di lanciarsi in questa nuova avventura hockeistica, che promette di non essere un singolo acuto, ma la prima di una (si spera) lunga serie.

"Questo libro è il risultato della mia serie di viaggi in tutta Europa, in cui ho raccolto esperienze, sensazioni e foto" racconta Bordignon, "una messe tale di informazioni che mi sarebbe parso quasi egoista tenere per me". E non è un caso, quindi, che il sottotitolo di questo annuario, voluminoso quanto un libro ma graficamente pensato come una rivista sia, appunto, "Rivista di Sport, Viaggi e Cultura".
"L'hockey ha bisogno di essere raccontato e non solo di venire guardato" prosegue Bordignon, "senza uno sguardo più ampio ai luoghi e agli ambienti dove questo sport è nato e si pratica non si potrà mai sollevare quell'interessare necessario, specie ora che le Olimpiadi di Milano-Cortina si stanno avvicinando. Per questo non ho soltanto esposto un'arida serie di risultati e classifiche, ma vi ho affiancato delle splendide foto d'autore (la copertina è del noto fotografo altoatesino Max Pattis e all'interno si trova una importante collaborazione con la fotografa giapponese Yuka Fukuma, ndr) e un racconto dedicato a quei luoghi che hanno fatto la storia di questo sport. Si tratta, ovviamente di una panoramica essenziale e limitata, altrimenti avrei dovuto veramente pubblicare un libro di 700 pagine...".

Curiosa la scelta dell'editore: si tratta di Luigi Caricato, esperto di olio ma non solo, che con il suo Olio Officina Magazine ha creato una vera e propria linea dedicata al mondo dell''oro giallo' dove, oltre alla qualità dei contenuti, ampio spazio viene dato alla qualità della grafica (per l'occasione affidata a una maestra del settore, Francesca Bezzan) e del materiale di stampa. "Abbiamo scelto di editare questo libro perché vogliamo valorizzare uno sport spettacolare che non ha, di questi tempi, lo spazio che meriterebbe, uno di quegli sport considerati, a torto, minori" sottolinea Caricato, che prosegue: "La casa editrice si è fatta carico di quest'impegno e ci auguriamo che questa pubblicazione possa aiutare il pubblico che conosce poco l'hockey ad apprezzarlo, e quello che già lo conosce a farsi un regalo, il primo di una serie che promette di diventare un classico da collezione per gli amanti del puck".

Già disponibile sul sito di Olio Officina a 20 euro la versione scaricabile 'online' dalla piattaforma Issuu, mentre viene venduta a 30 euro la versione cartacea, entrambe a questo link:
https://www.olioofficina.it/edizioni/riviste/lhockey-su-ghiaccio.htm

domenica 15 dicembre 2024

Niger, strage di civili compiuta da jihadisti

(foto di André per Pexels)
Situazione drammatica in Niger, dove 39 persone sono state uccise in due attacchi negli ultimi giorni nella parte occidentale del Paese, vicino al confine con il Burkina Faso. "Due atroci tragedie sono avvenute nelle località di Libiri e Kokorou: criminali messi alle strette dalle incessanti operazioni delle forze di difesa e di sicurezza hanno attaccato vigliaccamente popolazioni civili indifese", si legge nel bollettino delle operazioni militari pubblicato sul sito del Ministero della Difesa nigerino. "Il bilancio delle vite umane è pesante e conta 39 persone uccise, di cui 18 a Kokorou e 21 a Libiri", precisa l'esercito del Niger parlando di "molte donne e bambini" tra le vittime di "questi atti barbarici".
Le autorità locali "hanno espresso profonda indignazione e solidarietà" alle famiglie in lutto, sottolinea l'esercito.
I fatti sono accaduti tra il 12 e il 14 dicembre. Le comunità si trovano nella regione di confine di Tera, sottoposta negli ultimi giorni ad attacchi jihadisti particolarmente sanguinosi.
Le terre di confine tra Niger, Mali e Burkina Faso sono da tempo un nascondiglio per jihadisti legati allo Stato islamico e ad Al-Qaeda.
Mercoledi', organi di stampa hanno riferito che i jihadisti avevano ucciso 90 soldati e oltre 40 civili a Chatoumane, notizia smentita dal governo militare del Niger, che ha anche sospeso la radio della BBC per tre mesi dopo il suo rapporto, aggiungendo quest'ultima ad altre sanzioni imposte dalla giunta agli organi di stampa dal colpo di stato avvenuto nel luglio 2023. (fonti: ANSA/AGI/AFP)

Milan 125 anni, non c'è niente da festeggiare

(foto Luca Luperto per Pexels)
Chi avrà il coraggio di festeggiare i 125 anni del Milan stasera? Chi avrà il coraggio di cantare e ballare, in una nebbiosa giornata milanese, quasi a voler nascondere l'obbrobrio rappresentato da questa 'non' dirigenza che da troppo tempo sta funestando i colori rossoneri?
Sono 125 anni di storia oppure, più appropriatamente, 124 anni più uno? O 123 più due. Sicuramente il Milan di oggi non ha nulla di quello che, fino a pochissimo tempo fa, riusciva a riunire tifosi di diverse generazioni, nonni, padri e figli, anche nei momenti peggiori della storia milanista.
Chi non ricorda i famosi 50 mila di Milan-Cavese, la drammatica caduta in Serie B (per due volte) eppure lo stadio sempre pieno, sebbene il quanto meno discutibile Giussy Farina svendesse Milanello come sala banchetto per i matrimoni? Oppure, ancora più indietro, chin on ha sofferto per la 'fatal Verona'? O ancora, molto più avanti, per la drammatica notte di Istanbul?
Nulla di tutto ciò è però paragonabile al nulla sotto vuoto spinto che questa dirigenza è riuscita a creare, le divisioni all'interno della tifoseria sempre più laceranti, una curva inesistente che, ormai in maniera sempre più evidente, appare legata a doppio filo a interessi di bottega chiaramente foraggiati da una società allo sbando dal punto di vista degli obiettivi sportivi, pienamente consapevole, invece, di quelli legati agli interessi immediati: un progetto teso all'utile personale di chi comanda e alla truffa del tifoso.
Tutto questo al di là della, comunque vergognosa, assenza di alcuni pezzi di storia rossonera, e non è necessario scomodare Paolo Maldini o Zvone Boban. Mancheranno anche Gianni Rivera e Andriy Shevchenko. Ma che festa è? E voi che sarete là, persi nella nebbia, questa sera, non vi vergognerete almeno unpo' nel sentirvi usati una volta di più da questi ladri di tifo?

sabato 30 novembre 2024

Brasov: il cuore di una città, l'hockey e la passione dei tifosi

L'appassionato pubblico del Corona Brasov (foto Bordignon)
Quella che ho trascorso a Brasov è stata una vacanza indimenticabile, e dovrei scrivere un articolo troppo lungo per descriverne il piacere, le bellezze ma, soprattutto, l'amicizia che ho incontrato in questa cittadina della Transilvania dove, a campeggiare, oltre alla Chiesa Nera e al Castello di Dracula c'è una storica squadra di hockey su ghiaccio, il Corona Brasov, che anima i cuori e le passioni di un nutrito gruppo di fedelissimi, che ho avuto il piacere di conoscere durante il mio viaggio che proprio al disco su ghiaccio era dedicato, in occasione del torneo di Continental Cup che in terra rumena si è disputato.
Simpatia, amicizia e, inutile dirlo, tanto lo sapete benissimo, anche splendide fanciulle, la maggior parte dei/delle quali si raduna nel gruppo dei Brasov Wolfpack (dall'inglese: branco di lupi). Persone tranquille, sorrisi spontanei, il piacere di una compagnia gentile, simpatica ma anche di spessore, oltre le solite banalità.
Quella di Brasov, è stata una vacanza che mi è rimasta nel cuore e che, ne potete stare certi, presto ripeterò.
Qui, a fianco e sotto, alcune delle foto scattate ai tifosi del Corona, un piccolo omaggio a chi mi ha tenuto compagnia durante la 'tre giorni' di Continental Cup.

Ecco le altre foto dei tifosi durante la 'tre giorni' di Continental Cup (foto Bordignon):









Castello di Montecavallo, il vino è una storia di famiglia

Una bottiglia di "Indero" presentata a Milano 
"Per noi il vino è una storia di famiglia". Parole di Tommaso Incisa della Rocchetta, un cognome che risuona potente nella storia vitivinicola italiana, per una tenuta, quella che si dispiega attorno al Castello di Montecavallo (a Vigliano Biellese, nell'Alto Piemonte) che ha seguito il 'mood' di una risorgenza del territorio che, da industriale, è tornato a volgere la propria attenzione al mondo della vite.
A Milano, nell'ambito del percorso degustativo organizzato ciclicamente dall'agenzia Anam Communication, proprio il 'brand' "Castello di Montecavallo" ha fatto bella mostra di sé attraverso tre locali scelti, ciascuno con caratteristiche meritorie nelle rispettive aree enogastronomiche.
Tre sono state le bottiglie presentate da Tommaso Incisa della Rocchetta (accompagnato, nell'occasione, da Serena Schellino), prodotte da una tenuta nata nel 1830 e che immette sul mercato appena 9mila bottiglie all'anno in totale ma che, nel prossimo futuro, prevede di ingrandirsi anche grazie all'espansione degli spazi e dei territori coltivati a viti.
Le uve del Castello di Montecavallo, situato in un'area conosciuta per i suoi vigneti fin dal 1200, provengono esclusivamente dai vigneti situati sulla sua collina e l'intero processo di vinificazione avviene in loco. Il terreno è prevalentemente costituito da sabbie provenienti da antichi fondali marini ad alto contenuto di acidità. Ciò contribuisce alla caratteristica freschezza e mineralità dei vini. La vicinanza alle Alpi, con notti fresche durante tutta l'estate, contribuisce allo sviluppo di eleganti aromi di frutti rossi, tannini eleganti e livelli alcolici ben equilibrati.
Le tre bottiglie presentate sono state: Aralcader, Coste della Sesia Doc Nebbiolo, un Nebbiolo in purezza, il cui nome vuole essere un ringraziamento a Clara Reda, matriarca della famiglia e pittrice che firmava le sue opere appunto con l’anagramma del suo nome, Aralcader.
Cajanto, Coste della Sesia Doc Rosso, un blend Nebbiolo (70%) e Vespolina (30%), espressione di due delle uve tipiche del Nord Piemonte, primo vino dell'azienda a essere messo in commercio dai primi anni Duemila, così denominato dal modo in cui, da bambina, Chiara Reda, madre degli attuali proprietari, pronunciava “Montecavallo”.
Indero, Coste della Sesia Doc Rosato, un rosato di Nebbiolo in purezza il cui nome sono le iniziali del cognome dei due fratelli Incisa della Rocchetta a celebrazione del primo vino fatto insieme.
Un viaggio di sapori che si inserisce nell'ottica di un cambio di rotta di un'area che, storicamente legata al mondo del vino e poi dirottatasi sull'industria pesante, sta ora tornando nel solco della propria storia e tradizione.

Corea del Sud: famoso attore nei guai, ha avuto un figlio senza prima sposarsi

Sud Corea, storia e tradizione (foto Ksenya Petukhova per Unsplash)

E' polemica in Corea del Sud per l''outing' di Jung Woo-sung, uno degli attori più famosi del Paese, scusatosi pubblicamente per il fatto di avere avuto un figlio con una donna con cui non è sposato, sebbene vi abbia da tempo una relazione pubblicamente riconosciuta.
Quello dei figli nati fuori dal matrimonio è, infatti, un tabù che ancora resiste in Corea del Sud, nazione storicamente conservatrice, tanto che solo il 4,7% dei bambini sudcoreani l'anno scorso è nato fuori dal matrimonio, una delle percentuali più basse tra i 38 Paesi sviluppati, in cui la media è di circa il 40%.
Jung Woo-sung, 51 anni, ha confermato di essere il padre del figlio della modella 35enne Moon Ga-bi che, qualche giorno prima, aveva rivelato di essere diventata madre di recente, senza rivelare però l'identità del padre.
"Mi dispiace per tutti coloro che mi hanno dimostrato amore e hanno creduto in me per la preoccupazione e la delusione che ho causato", ha detto Jung, salendo sul palco come presentatore ai Blue Dragon Film Awards. "Accetterò e sopporterò tutte le critiche", ha detto, aggiungendo: "Come padre, adempirò alle mie responsabilità verso mio figlio sino alla fine". Jung ha coltivato a lungo un'immagine libera da scandali ed è stato ambasciatore di buona volontà per l'UNHCR (l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) per quasi un decennio fino a luglio. (fonte: AGI)

Giappone, orso entra in un supermercato e ferisce dipendente

Un esemplare di orso nero (foto Akshika Singh per Unsplash)
Una notizia bizzarra, anche se drammatica, arriva dal Giappone dove, in queste ultime ore, un orso nero asiatico è entrato in un supermercato della città di Akita attaccando e ferendo un dipendente.
L'uomo, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, è stato portato in ospedale per essere curato.
Il lavoratore ha riportato ferite alla fronte e alle orecchie, anche se non è in pericolo di vita, secondo fonti della polizia locale citate dall'agenzia di stampa Kyodo.
Il negozio non aveva ancora aperto i battenti quando l'orso ha attaccato il dipendente intorno alle 6.20, ora locale.
I 20 dipendenti all'interno del supermercato sono stati evacuati e la polizia ha confinato l'orso, alto circa un metro, all'interno, predisponendo trappole per catturarlo. (fonte: AGI)

Yessi Quintero, segretaria 'hot' per un ufficio bollente

Yessi Quintero nei panni di una segretaria molto 'hot'
Occhio sfuggente, carnagione chiara con una spruzzata di caffé, corpo pazzescamente sinuoso anche se accortamente 'aggiustato' (ma chissenefrega, se il risultato è questo!), lei è Yessi Quintero, modella colombiana 'super hot', fra le protagoniste delle notti in 'cam' degli appassionati della pornografia 'live', quella vissuta attraverso i video trasmessi in 'streaming' da siti come Chaturbate (una accorta 'parola macedonia' che accorpa i termini 'chat' e 'masturbate') con il 'nick' di Secretary_bj, fin troppo evidente nel messaggio, dove 'bj' sta per 'blowjob', parola inglese che altro non è se non la sublimazione della 'fellatio' (da Wikipedia: "pratica di sesso orale rivolta al pene, che consiste nella sua stimolazione tramite la bocca, eseguita per portare all'eiaculazione o usata come preliminare prima del coito).
Come ogni femmina che si rispetti, la bella Yessica conosce benissimo i 'tarli' che agitano le menti degli appassionati del settore. Di qui le sue 'interpretazioni notturne', ormai un classico del genere, nei panni della 'segretaria in calore', con abiti cortissimi e attillatissimi, quelli che ogni lavoratore d'ufficio sogna addosso alla propria collega di tavolo, quella che sapientemente incrocia le ginocchia o bacchetta la penna, umettandola fra le proprie labbra.
Minuti di studio, estenuante esposizione delle proprie forme, nell'attesa spasmodica che si aprano alla famelica visione dell'occhio di chi guarda, Yessi finalmente si dedica a ciò che tutti aspettano, insito nel suo 'nick' e nella sua passione: l'adorazione del capo, genuflessa e pronta a raccogliere il 'succo' del suo lavoro da rispettosa e sensualissima professionista, segretaria sempre pronta a eseguire ogni ordine, e desiderio, del 'boss'.

Behrouz Sasani, il ritratto dell'eterna femminilità persiana

Un ritratto scattato da Behrouz Sasani (foto Unsplash)
Una foto di Behrouz Sasani per rinfrancare lo spirito e immergersi negli occhi delle più belle modelle iraniane.
Nativo di Teheran, Sasani collabora con le più importanti agenzei di 'free photos' come Unsplash, Pexels, 500px e 1X.
Ha iniziato a fotografare a 16 anni, vincendo il suo primo premio per una foto del ponte Khorramshahr, che può essere considerato il ricordo più memorabile della sua giovinezza.
Sasani Ha collaborato con cantanti come Sirvan Khosravi, Zaniar Khosravi, Mahan Bahram Khan, Shahab Ramadan, Amir Abbas Gulab e Yasin Turki.
Quello che preme sottolineare qui, soprattutto, in ambito ritrattistico, la capacità di Sasani di esaltare la bellezza femminile mediorientale e, in particolare, iraniana. Anzi, persiana, come preferiscono definirsi gli abitanti di quella che, un tempo, era la terra delle "Mille e una notte", facendo conoscere al mondo il fascino dimenticato delle ormai dimenticate donne persiane.

giovedì 28 novembre 2024

Secondo Biden gli ucraini devono mandare in guerra anche i ragazzi di 18 anni

La pagina del Financial Times dedicata alla notizia
L'amministrazione americana uscente di Joe Biden porta il mondo sempre più sull'orlo della guerra globale.
Giusto un 'reminder' per tutti coloro che hanno visto nella vittoria elettorale di Donald Trump presunti segnali di fine del mondo e fine della libertà. Sappiate che, se avesse vinto Kamala Harris, sarebbe arrivata la fine. Punto.
L'amministrazione Biden ha infatti, in queste ultime ore, esortato il governo ucraino a ridurre l'età minima per la leva da 25 a 18 anni per far fronte alla carenza di soldati, mentre le forze russe incalzano.
L'appello a Kiev per rafforzare i suoi ranghi è arrivato nel mezzo delle indiscrezioni secondo cui il prossimo presidente (Trump) adotterà un nuovo approccio che potrebbe includere una pressione su Kiev per trovare un accordo di pace con Mosca.
Un alto funzionario dell'amministrazione Biden ha affermato che l'Ucraina si trova ad affrontare una crisi di reclutamento "esistenziale" poiché deve affrontare un nemico molto più grande con armi più avanzate e con le sue scorte di volontari in diminuzione.
"La semplice verità è che l'Ucraina attualmente non sta mobilitando o addestrando abbastanza soldati per rimpiazzare le perdite sul campo di battaglia e tenere il passo con la crescita militare della Russia", ha detto il funzionario, parlando in condizione di anonimato.
Incalzato su quella che Washington considera un'eta' minima adeguata, il funzionario ha risposto che "pensiamo che ci sia un reale valore nel considerare l'abbassamento dell'età di reclutamento a 18 anni" in linea con il punto di riferimento statunitense.
Confermando così anche l'espressione usata dal noto giornalista Toni Capuozzo durante una trasmissione televisiva: "fino all'ultimo ucraino". (fonte: AGI)

mercoledì 16 ottobre 2024

Congresso SIN presentato a Milano, fra attese e novità

I relatori presenti a Milano (foto Bordignon)
E' stato presentato a Milano il 65° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (SIN).
Fra i temi che verranno trattati, relativi alla Malattia Renale Cronica (MRC), patologia che rappresenta una priorità per la salute pubblica per rilevanza epidemiologica, gravità, peso assistenziale ed economico.
A Riccione diversi gli argomenti trattati: le novità terapeutiche per rallentare la progressione del danno renale, le nuove opportunità di salute, tra sfide e prospettive aperte dallo xenotrapianto, e ancora, il confronto tra dialisi peritoneale ed emodialisi.
Il Documento di indirizzo rappresenta una svolta epocale che ha tra gli obiettivi fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce della MRC, così come l’ottimizzazione della presa in carico dei pazienti.
Il PPDTA si concretizza nella definizione di un percorso volto a ottimizzare presa in carico, assistenza e accesso alle cure dei pazienti nefropatici, ponendo particolare attenzione alla prevenzione primaria e secondaria, per ridurre il rischio di diagnosi tardive e l’incidenza delle complicanze della MRC, così come il ricorso al trattamento sostitutivo. Tra gli obiettivi primari, inoltre, quello di educare le persone a corretti stili di vita e i pazienti all'aderenza terapeutica, per rallentare l’ingresso in dialisi.
La Malattia Renale Cronica, ovvero la perdita progressiva della funzionalità renale, è in costante aumento in Italia soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione generale e dell’aumentata prevalenza di condizioni patologiche caratterizzate da un elevato rischio di manifestare danno renale, tra le quali: diabete mellito di tipo II, sindrome metabolica, ipertensione arteriosa, obesità, scompenso cardiaco, e di patologie che richiedono uso di mezzi di contrasto nefrotossici.
Stefano Bianchi, presidente uscente della Società Italiana di Nefrologia, commenta: “La Malattia Renale Cronica, asintomatica fino alle fasi avanzate di malattia, oggi riguarda circa il 10% della popolazione italiana, ossia 5 milioni di persone; un numero che continua ad aumentare. Per questo è fondamentale investire su prevenzione e diagnosi precoci attraverso la ricerca attiva di quei pazienti particolarmente esposti al rischio: scompensati, diabetici, obesi e ipertesi in prima battuta”. E ancora: “Un documento di Indirizzo per ottimizzare i percorsi diagnostico-terapeutici è dunque fondamentale per invertire la rotta che, a oggi, vede la MRC posizionarsi al terzo posto tra le cause di morte per velocità di incremento negli anni e che si stima diventerà nel 2040 la quinta causa di morte al mondo, con i decessi in aumento da 1.2 milioni nel 2016 a 3.1 milioni nel 2040. Per questo ci auguriamo che il documento sia recepito e attuato velocemente a livello regionale”.

Le altre foto della presentazione milanese (foto Bordignon):



Barcolana 2024, la vittoria ad Arca SGR con al timone Furio e Marta Benussi

La barca vincitrice (foto ufficio stampa)
Arca SGR
, con al timone Furio e Marta Benussi, ha vinto la 56.a edizione della Barcolana, la storica regata velica che di svolge nel Golfo di Trieste, tagliando il traguardo in un'ora, 28 minuti e 14 secondi. Alle sue spalle Prosecco Doc Shockwave 3, di Claudio Demartis e Pompeo Tria con al timone Mitja Kosmina, con un'ora, 30 minuti e 27 secondi. Terzo posto per Fiamme Gialle Nice con a bordo Ruggero Tita e al timone Paolo Cian, con un'ora, 37 minuti e 55 secondi.
E' stata una regata emozionante e tatticamente molto impegnativa per quegli scafi che avevano l'obiettivo di tagliare per primi il traguardo con un inedito libeccio a Trieste.
La Barcolana 2024 ha accolto due doppie medaglie olimpiche, Ruggero Tita e Caterina Banti, quattro velisti oceanici – Giovanni Soldini, Alberto Riva, Alberto Bona e Ambrogio Beccaria insieme a bordo di Emergency – tanti velisti professionisti, la pattuglia – quasi al completo – delle Frecce Tricolori (a bordo del Solaris 60 “Io sono Friuli Venezia Giulia”) e, soprattutto, il grande popolo della vela con iscritti da Hong Kong agli Stati Uniti.
Ben 1757 le barche al via, più di mille quelle che hanno tagliato il traguardo (tempo limite le 17.30) e la presenza di Wendy Schmidt, che ha scelto di partecipare con il ketch Elfje, che con i suoi 52 metri è lo scafo più grande che abbia mai tagliato il traguardo della Barcolana, con due donne ai due timoni in 36.a posizione, sottolineando ancora una volta il ruolo delle donne in Barcolana.
La vittoria del Trofeo Generali Women in Sailing, assegnato alla prima skipper di un equipaggio misto, è andata a Giulia Leghissa, skipper di Anywave jr che ha chiuso la regata in 113.a posizione. "E' stata una delle Barcolane più tecniche della storia e anche delle più belle - ha commentato il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz, "il libeccio è un vento raro che ha portato al traguardo tutte le energie positive di questa edizione, con un pubblico entusiasta a terra, e tanta gioia in mare: grazie a tutti i velisti per essere stati protagonisti e aver costruito una regata e dieci giorni di evento unici al mondo. Siamo grati della presenza di tanti campioni, del supporto di sponsor e istituzioni, è un privilegio poter essere al timone di questo evento", ha concluso.

lunedì 14 ottobre 2024

Milano Wine Week 2024 all'Arco della Pace

Bere un drink ai Dazi di Milano (foto Bordignon)
Un pomeriggio curioso trascorso fra Corso Sempione e l'Arco della Pace, durante la Milano Wine Week, provando la nuova Nike 750 comperata da Astarita in piazza Pompeo Castelli, piccolo passo per l'umanità, un grande passo per me.
Marcella Buzzi (@mabi.musica) e Francesco Messina (@francescomessinafm) a suonare delicate canzoni in mezzo alla folla.
La Milano Wine Week come scusa per scattare foto impunemente, un deficiente 'abbronzato' che, mentre faceva jogging, ritraggo con spensieratezza, ma che si ritiene offeso dalla mia presunta invasione della privacy e, dopo avermi ripreso aspramente, mi ricambia scattandomi una foto con il suo cellulare, usato come fosse la 'pistola più veloce del west'. E' destinata a tanta idiozia l'umanità del futuro? Mentre mi scatta la 'sua' foto, come se me ne fottesse qualcosa, alzo il dito medio, faccio linguaccia e gli faccio "fuck, idiot", visto che l'imbecille in questione era anglofono, o almeno così pareva...
Per fortuna, è stato l'unico caso. Scattare immagini tra la folla è troppo divertente e, aggiungo, pubblico solo se la foto aggiunge qualcosa alla persona ritratta e non toglie. Insomma, dovrebbero ringraziarmi alla fine.

Alcune delle altre foto scattate all'Arco della Pace (foto Bordignon):