Julia Przylebska con il presidente polacco Andrzej Duda |
Un'affermazione rivoluzionaria e che spiazza completamente l'Unione Europea, minando alle basi il colosso d'argilla continentale, che troppe volte è entrato nella vita quotidiana dei suoi Stati membri, senza comprenderne usi e reali necessità.
Ora Bruxelles è pronta a usare l'arma del ricatto per fare recedere Varsavia da quelle che vengono considerate, forse anche giustamente, come posizioni di 'Polexit'. In gioco ci sono infatti 58,7 miliardi di euro fra prestiti e sussidi del Next Generation Ue, tutti destinati a Varsavia, cui però l'Unione Europea non ha ancora dato il via libera.
Nel frattempo, un altro segnale importante è arrivato da un altro dei Paesi del Gruppo di Visegrad, l'Ungheria, nelle parole della ministra ungherese della Giustizia, Judit Varga: "Continueremo a resistere alla pressione della lobby Lgbtq. Poiché alcuni Stati hanno insistito strenuamente affinché gli attivisti Lgbtq fossero ammessi nelle nostre scuole, io e il collega polacco abbiamo dovuto usare il veto".