Una pietra d'inciampo per Alfredo Violante, giornalista e avvocato pugliese, è stata apposta a Milano sul marciapiede antistante lo stabile di Via Washington, 7.
Il Comitato per le “Pietre d'inciampo” di Milano, di cui è presidente onoraria la senatrice a vita Liliana Segre, ha accolto, infatti, la richiesta dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano di ricordare con questo gesto Violante che fu, fra le altre cose, animatore appassionato dell’associazionismo pugliese nel capoluogo lombardo dove si era stabilito dopo essere stato costretto, nel 1925, ad abbandonare la sua regione a causa delle intimidazioni e delle minacce subite dalla polizia fascista per la sua attività giornalistica.
Violante, nato a Rutigliano (Bari) il 25 ottobre 1888, nel 1926 emigrò a Milano, dedicandosi all'avvocatura e conservando intatto nel cuore l’amore per la Puglia e la libertà. Dovette limitarsi a una attività giornalistica politicamente 'innocua': fondò e diresse un quindicinale chiamato "La Puglia" e poi "Terra di Puglia". Nell'estate del 1943 entrò nella Resistenza italiana, fondò il Partito Progressista Italiano Alta Italia e un giornale clandestino, "Il Progresso". Il 1º dicembre 1943 venne arrestato, insieme a Ubaldo Brioschi, per attività sovversiva. Venne deportato nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen nel giugno 1944, e lì vi morì a 57 anni in una camera a gas il 24 aprile 1945.