giovedì 6 gennaio 2022

Kazakistan: violenze, morti e feriti, la Russia interviene, l'Europa guarda

Non si fermano le violenze in Kazakistan, che fino a questa notte hanno provocato l'uccisione di almeno 18 agenti (di cui due decapitati) oltre a 400 feriti tra le forze dell'ordine ad Almaty e oltre mille civili feriti, di cui più di 60 in terapia intensiva.
La città è l'epicentro delle violente proteste esplose nel Paese per il caro carburante.
Intanto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato: "Riteniamo che gli ultimi eventi avvenuti in un Paese amico siano un tentativo ispirato dall'estero di utilizzare gruppi di persone armate e addestrate di minare con la forza la sicurezza e l'integrita' dello Stato". La portavoce ha sottolineato che la Russia e' interessata al ripristino dello status quo nell'ex repubblica sovietica e "assisterà le autorità kazake nel fermare la violenza".
Come al solito risuona al limite del ridicolo il cosiddetto 'monito' dell'Unione Europea,giunto attraverso la portavoce della Commissione europea per la politica estera, Nabila Massrali: "Prendiamo atto della decisione del presidente Toqaev di chiedere l'intervento delle forze di peacekeeping del Csto (Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva). Ovviamente ogni intervento deve rispettare la sovranità e l'indipendenza del Kazakistan".