Non si fermano le violenze in Kazakistan, che fino a questa notte hanno provocato l'uccisione di almeno 18 agenti
(di cui due decapitati) oltre a 400 feriti tra le forze dell'ordine
ad Almaty e oltre mille civili feriti, di cui più di 60 in terapia intensiva.
La città è l'epicentro
delle violente proteste esplose nel Paese per il caro
carburante.
Intanto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato: "Riteniamo che gli ultimi eventi avvenuti
in un Paese amico siano un tentativo ispirato dall'estero di
utilizzare gruppi di persone armate e addestrate di minare con
la forza la sicurezza e l'integrita' dello Stato".
La portavoce ha sottolineato che la Russia e' interessata al
ripristino dello status quo nell'ex repubblica sovietica e
"assisterà le autorità kazake nel fermare la violenza".
Come al solito risuona al limite del ridicolo il cosiddetto 'monito' dell'Unione Europea,giunto attraverso la portavoce della Commissione europea per la politica estera,
Nabila Massrali: "Prendiamo atto della decisione del
presidente Toqaev di chiedere l'intervento delle forze di
peacekeeping del Csto (Organizzazione del trattato di sicurezza
collettiva). Ovviamente ogni intervento deve rispettare la
sovranità e l'indipendenza del Kazakistan".