'Rafa' Leão scocca il tiro più pericoloso della partita |
La sfida di San Siro, giocata nel gelo termico e di tifo (appena cinque mila tifosi, come sempre condensati nelle tribune del primo anello, alla faccia del distanziamento) offre pochissimo dal punto di vista del gioco e smorza ogni entusiasmo da quello della passione. La distanza dall'Inter non è incolmabile, ma ciò che manca sono lo spirito e le forze, con l'equivoco 'Ibra' che si leva di mezzo da solo dopo nemmeno metà del primo tempo. La sua lenta uscita di scena, mastodontico dinosauro del passato, è il simbolo di un club cui lo scudetto cale poco, e forse nemmeno tanto l'ingresso in Champions League.
La simpatica coreografia dei tifosi che aspettano il pullman è puro colore etnico.
Unica nota di cronaca un tiro centrale di Leão, su cui Szczęsny si stende deviando con la mano destra. Ancora nel primo tempo due debolissime proteste per altrettanti presunti rigori: la prima per un presunto fallo in area su Calabria, la seconda su Morata. Entrambe però si allineano al livello della partita: sono impalpabili.
Nella ripresa il motto diventa 'primo non prenderle', i baricentri si abbassano e le uniche azioni apparentemente pericolose arrivano su errori abbastanza clamorosi di impostazione e palle perse malamente. Tiri in porta questi sconosciuti, l'Inter ringrazia, la corsa alla qualificazione Champions si riapre per tutti, Juve compresa che, alla fine, è la più felice per il pari strappato in un San Siro ghiacciato.
I miei TOP 3 della serata:
1. Sandro Tonali; 2. Davide Calabria; 3. Rafael Leão.
I tifosi del Milan accolgono il pullman rossonero fuori da San Siro (foto sito AC Milan)