Le contestazioni nel finale (foto AC Milan) |
Sul campo, però, i rossoneri ci mettono del loro, riuscendo a perdere contro lo Spezia proprio come l'anno scorso, stavolta in casa e dopo essere passati in vantaggio per primi: 2-1 il finale per i liguri, un risultato che rischia di spezzare definitivamente i sogni scudetto del Diavolo.
E' stata comunque una partita brutta, mal giocata dai rossoneri, la cui mancanza di profondità comincia a evidenziare le prime crepe di una rosa inadeguata. La partita è comunque folle: troppe le occasioni sprecate dal Milan, specie nel primo tempo, con attaccanti e centrocampisti a fare a gare a chi la tira più in alto complice, va anche detto, la bravura del portiere spezzino Ivan Provedel.
La direzione dell'arbitro Serra si rivela già zoppicante fin dall'inizio, con alcuni falli, anche duri, non rilevati e una tendenza curiosa a fare proseguire il gioco. Clamoroso l'errore in occasione del rigore assegnato al Milan, quando l'arbitro inizialmente fischia fallo contro i rossoneri, rilevando una inesistente gamba tesa di Rafael Leão, per sua fortuna corretta dal VAR. Theo Hernández spreca però malamente, confermando la poca concentrazione della squadra (già vista in Coppa Italia con il Genoa). Nell'azione successiva arriva geniale il tocco felpato di Leão, che inventa il pallonetto vincente che porta avanti il Diavolo, corollario di una prima frazione di gioco del portoghese semplicemente spettacolare, rovinata solo da un paio di decisioni dell'arbitro, che preferisce sorvolare su un paio di evidenti falli da lui subiti.
Nella ripresa il Milan abbassa il baricentro, come spesso gli capita, cede campo agli avversari e comincia a mostrare i primi affanni in difesa. Lo Spezia si fa spavaldo, le posizioni dei rossoneri in campo sono confuse, Zlatan Ibrahimović lo si ritrova sulla tre quarti, Brahim Díaz a centrocampo, Leão svaria a tutto campo senza più una meta precisa. I cambi di Stefano Pioli non aiutano, anzi. Esce Alexis Saelemaekers, confusionario, ma veloce e pericoloso, per un Junior Messias che conferma di essere in un pessimo periodo di forma, incapace di tenere pallone e in avanti la squadra. Dall'altra parte entra il colombiano Kevin Agudelo, piccolo e guizzante: su un'azione di contropiede dei liguri di facile lettura la difesa milanista sbanda e lo lascia libero in solitaria di battere a rete, regalando così il pari.
Nel frattempo l'arbitro continua la sagra dei 'sorvoli' su falli evidenti, come quello di Emmanuel Gyasi, già ammonito, su Hernández. Sarebbe il secondo giallo che lo manderebbe negli spogliatoi, ma niente. Il Milan fatica maledettamente a trovare gli spazi, ma a tempo scaduto un pallone schizza da Ante Rebić, atterrato da un difensore spezzino, a Messias che insacca. Un attimo prima, però, si sente chiaramente il fischio dell'arbitro Serra che, ignorando clamorosamente il vantaggio (prima volta in una gara in cui si era sorvolato su tutto) assegna la punizione al Milan. Gol pertanto non valido, con tanto di scuse dell'arbitro. Ma non basta: per costruire la beffa perfetta manca la conclusione di Ibrahimović deviata alla meno peggio da Provedel, la successiva deviazione sopra la traversa e il rinvio che, nel contropiede finale e decisivo, trova in un cambio di campo, marcatissimo, quello stesso Gyasi che, invece del precedente cartellino rosso, trova la palla che affossa il Milan e le sue speranze di sorpasso all'Inter.
I miei TOP 3 della serata:
1. Rafael Leão; 2. Alexis Saelemaekers; 3. Pierre Kalulu.
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