giovedì 28 ottobre 2021

Ddl Zan bloccato, salvati dal pensiero unico e dal politicamente corretto

L'apertura del quotidiano "La Verità" di oggi
Il ddl Zan non passa, e per fortuna, perché queste teorie cosiddette 'gender' devono essere rispedite al mittente, di qualsiasi sesso esso sia, con fermezza.
La 'devoluzione' umana, quella di un disfattismo sociale che va a distruggere i valori base su cui sia fondata la famiglia, rimane ancora un punto fermo degli italiani, alla faccia di coloro che ritengono 'democratico' infilare nella testa dei bambini dubbi assurdi sulla propria sessualità.
Come giustamente sottolinea Famiglia Cristiana (incredibile che io mi trovi d'accordo con la rivista dei 'preti') "le nuove norme contro l'omofobia sono dannose perché impongono un unico punto di vista sulla realtà, mirano a rieducare e condizionare le persone e proibiscono la libertà di pensiero". E come ribadisce giustamente Vittorio Feltri su Libero, "mettere in dubbio che la natura ha distinto strutturalmente gli uomini dalle donne significa ignorare la realtà".
La neolingua del politicamente corretto, che la Sinistra vorrebbe imporci, è un'abiura all'intelligenza.
La teoria imposta dal 'pensiero unico' sul 'sesso unico' viene quindi frettolosamente riposta nel cassetto, a dispetto di tutti quei 'vip' che sbrodolano 'ipotesi moderniste' e che già essi stessi, tracotanti nelle proprie ideologie tatuate, mi evocano un senso di nausea sia fisica che ideologica.
Perché parlare di una persona definendola 'culo allegro' non credo sia così offensivo da meritare la prigione. Fa parte dell'educazione di ognuno di noi il sapere fino a dove ci si possa spingere nel rapporto con il prossimo, di qualsiasi sesso o tendenza esso sia.
Galera e pene detentive teniamole piuttosto per spacciatori, drogati e clandestini, piaga sempre più reale del nostro mondo 'moderno', quello che tanto piace a quegli stessi 'vip' festaioli che tanto avrebbero desiderato il passaggio del ddl Zan.