venerdì 29 ottobre 2021

Tatay, alla Triennale di Milano la videoinstallazione di Marina Ballo Charmet

"Tatay", papà in filippino
Va in scena, a partire da questo venerdì 29 ottobre e fino al 28 novembre presso la Triennale di Milano, "Tatay", videoinstallazione di Marina Ballo Charmet, realizzata con la collaborazione di Ludovico Einaudi.
La Ballo Charmet lavora con la fotografia e il video ormai dalla metà degli anni '80 e, parallelamente, opera anche come psicoterapeuta nei servizi territoriali pubblici di Milano.
Tatay – parola che significa 'papà' in filippino – è un ambiente sonoro in cui, nel buio, 12 voci si intrecciano e si susseguono a formarne una, che diventa ancestrale e primordiale. Sono le voci di padri di Paesi e lingue diversi che cantano una ninna nanna al loro bambino.
Completa l’installazione un video con l’immagine di un gesto che si ripete e si intravede: quello di un padre che culla il suo piccolo da sinistra a destra e viceversa. Secondo Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, "la videoinstallazione di Marina Ballo Charmet è una poetica e raffinata riflessione sul tema della paternità, in cui suono e immagine si intrecciano e si rafforzano a vicenda per riportare a voci e gesti privati, personali, afferenti alla sfera del quotidiano, ma al contempo universali e ancestrali".