Silvia legge il suo messaggio (foto "Il Primato Nazionale") |
Ha eluso i controlli ed è entrata nell'ateneo, fino a quando è stata smascherata, costretta a uscire e insultata, con tanto di docente che sospende la lezione per cui lei ha pagato profumatamente la retta e di cosiddetti 'colleghi' che la vituperano perché la 'loro' lezione è stata interrotta dalla sua civile protesta.
Silvia, una volta fuori dall'università, ha scritto parole che esprimono disgusto e rabbia, espressione con la serena convinzione di chi sente di essere nel giusto, per poi pronunciarle durante una manifestazione No Pass in piazza Maggiore, nel capoluogo felsineo. "Ho scelto di non aderire all'infame carta verde e di presentarmi in aula - ha detto la giovane -. Un'ora dopo essere entrata la professoressa è stata informata che non ero in possesso del 'green pass' e ha annullato la lezione perché mi sono rifiutata di uscire. I miei compagni hanno reagito con insulti e minacce, invitandomi a non ripresentarmi".
E ancora, ecco la descrizione di come si sia svolta la drammatica scena: "Ho avuto tutta la classe inviperita contro, insulti, chi si è alzato pretendendo i soldi del biglietto universitario che lo ha portato a perdere la lezione per colpa mia, chi mi ha reagito dandomi della troia no vax, chi è venuto a urlarmi contro di seguire online", ha raccontato Silvia. Ma la gogna, per lei, non era ancora finita. "Una volta uscita mi ha aspettato un gruppetto di persone che ha iniziato ad accanirsi, a sputare per terra vicino ai miei piedi, un tipo mi ha scattato a dieci centimetri dalla faccia dicendo che se non fossi stata una ragazza mi avrebbe già menato, ha minacciato di chiamare la polizia se mi fossi presentata alla lezione successiva per farmi sbattere fuori".
Complimenti sinceri a Silvia, che ha avuto voglia e coraggio di mettere in gioco (un drammatico gioco) le proprie idee e ciò in cui crede. In fin dei conti le sarebbe bastato adeguarsi per evitare gogne mediatiche, insulti e minacce.
Io sono stato più ipocrita. Ho scritto e continuo a scrivere di non credere né all'origine di questa pandemia né tanto meno alla bontà della gestione della stessa, così come ritengo il 'green pass' una totale idiozia (mentre, a mio avviso, vaccinarsi contro il Covid è stato sicuramente utile.
Per rimediare a questo mio peccato 'originale' ho deciso che sabato a Milano scenderò in piazza anche io a fianco dei 'No Green Pass'. Forse non mi metterò in testa al corteo, e forse non ci rimarrò per tutta la durata della manifestazione, ma voglio andarci. Per testimoniare che questo stravolgimento del pensiero, questo imperante pensiero unico, è inaccettabile in una società civile come pretende di essere quella italiana.
Le minacce sul lavoro per chi non ha il 'green pass', la grande montatura costruita sull'assalto alla sede della CGIL di Roma, il 'caso' Morisi estratto ad arte poco prima delle elezioni, la richiesta di scioglimento del partito che raccoglie la maggioranza dei voti degli italiani, il bombardamento mediatico che quasi su tutte le reti avviene ormai a ogni ora del giorno deve risvegliarci, riportarci in piazza, farci comprendere che la nostra dignità non può essere calpestata oltre.
Grazie Silvia, per avere risvegliato il mio vecchio cuore e avermi ridato la voglia di lottare.