Lo striscione d'accoglienza per 'Gigio' Donnarumma |
Un addio alla chetichella, senza parole di commiato o di saluto verso la squadra che l'ha consegnato alla gloria, per quanto fittizia. Un confronto falso e ipocrita con i tifosi, giusto per avere la garanzia di non venire fischiato, in cui spergiurò che non avrebbe lasciato il club in cui è nato calcisticamente. E ancora, frasi prime di riconoscenza una volta arrivato alla corte del Paris Saint Germain, per giunta con il corollario di una conferenza stampa, prima di Italia-Spagna, in cui, improvvisamente, si ricorda di essere milanista e lo dichiara ai quattro venti, patetico tentativo di raccogliere una immeritata benevolenza da parte dei tifosi per non venirne fischiato.
Milano però non perdona l'infamia, e così gli appassionati milanisti e milanesi hanno accolto il 'figliol non prodigo' con uno striscione esemplificativo: "A Milano non sarai mai più il benvenuto. Uomo di merda", recitava la 'pezza' disposta su un ponte in zona San Siro. E allo stadio, nella partita contro gli iberici, due reti raccolte nel sacco degli azzurri e un'altra papera, l'ennesima della carriera, nel corso del primo tempo. E fischi. Tanti, tutti meritati.