mercoledì 24 novembre 2021

Giornata Internazionale dell’Ulivo, un progetto da un milione di nuovi alberi

Ulivi nell'area di Spoleto (foto Lead Communication)
Sono 337 mila gli ulivi, che entro la fine del 2022 diventeranno 715 mila, in un polmone verde completamente biologico posto tra Umbria, Toscana e Puglia, che verrà completato entro il 2030
, con un milione di nuovi alberi messi a dimora per proporre un modello di olivicoltura moderno e sostenibile.
Così l'azienda Monini, da oltre un secolo produttrice di olio extravergine d’oliva, intende celebrare la Giornata Internazionale dell’Ulivo, prevista per il 26 novembre. Un momento di riflessione voluto dall’Unesco, - l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, - per la prima volta nel 2019, con l’intento di proteggere questa pianta e promuoverne i valori di resilienza, sostenibilità, pace e saggezza che incarna.
Valori che anche Monini promuove concretamente attraverso i 25 progetti del suo Piano di Sostenibilità 2030 – "A Hand for the Future" presentato l’anno scorso in piena pandemia da Maria Flora e Zefferino Monini, la terza generazione dell’azienda che crede profondamente nelle politiche ambientali.
"L’ulivo è un albero straordinario, che ha capacità di resilienza e rinnovamento. Questa Giornata Internazionale è per noi un momento di riflessione sulla situazione ambientale del nostro Paese – in Italia sono 250 milioni le piante di olivi e siamo il primo Paese al mondo per numero di varietà-, ma anche di celebrazione per i risultati sinora raggiunti dal nostro Piano di Sostenibilità - spiegano Maria Flora e Zefferino Monini -. La nostra regione, l’Umbria, oltre a ospitare il Frantoio del Poggiolo, innovativo centro di produzione per i nostri Monocultivar, ha già all’attivo il terreno di Sismano con 316 mila olivi che nel 2022 diventeranno 432 mila. Sismano, dove collaboriamo con l’Azienda Agricola Terre del Papa, ospita il più grande uliveto biologico d’Italia".
Secondo le stime, una volta completato il progetto, il Bosco Monini non solo permetterà uno scambio virtuoso con l’ambiente, riducendo di oltre 50mila tonnellate in dieci anni la presenza di CO₂ nell’aria, ma darà un valido aiuto al ripopolamento di specie animali e vegetali, combattendo la desertificazione del terreno - in Italia a causa della cementificazione si sono persi nel 2020, in media, 15 ettari al giorno -, e contribuirà alla produzione di un extravergine biologico 100% italiano di alta qualità.